Brescia altomedievale

Dal periodo romano al Medioevo: proseguendo da piazza del Foro lungo via dei Musei, si fiancheggia uno dei più imponenti complessi altomedievali dell’Italia del Nord, il Monastero di Santa Giulia, originariamente dedicato a San Salvatore. Fondato dal re longobardo Desiderio in un luogo in cui un tempo sorgeva una domus romana, il monastero fu ampliato in fasi successive fino al Rinascimento. A reggerlo fu, fino alla sua soppressione avvenuta nel 1798, una comunità di monache benedettine. Nel complesso di Santa Giulia, ove è stratificata e ben visibile la storia di Brescia dall’Età del Bronzo al Rinascimento, è stato realizzato il Museo della Città che si propone al visitatore secondo una strutturazione in sezioni che spaziano dall’Età Preistorica all’Età Veneta, passando da quella Romana, quella Altomedievale, quella dei Comuni e delle Signorie.

All’Altomedioevo appartengono una parte del monastero e la chiesa longobarda di San Salvatore che conserva ancora frammenti di stucchi e di affreschi del IX sec.
Nel XII sec. fu costruita Santa Maria in Solario, il cui tiburio ottagonale decorato con una loggetta e con archetti si vede da via dei Musei. Utilizzata come oratorio dalle monache, si sviluppa su due piani. In quello superiore, decorato con affreschi eseguiti nel XVI sec. da Floriano Ferramola e da altri artisti, è ospitato il Tesoro di Santa Giulia, la preziosa raccolta in cui spicca la Croce di Desiderio (rara opera di oreficeria del IX sec., decorata con cammei, gemme e vetri dipinti al cui centro è incastonato un tondo con un triplici ritratto del IV sec.), la Lipsanoteca (cassetta d’avorio istoriata del IV sec.) e il Dittico di Boezio (del V sec.).
Il Broletto (fra i più importanti palazzi medievali lombardi iniziato nel XII sec.) è sovrastato dalla Torre del Pégol; il lato meridionale in pietra risale al XIII sec.Dalla seconda metà del Quattrocento il monastero fu ampliato e trasformato fino ad assumere l’attuale aspetto rinascimentale: fra l’altro furono costruiti i tre chiostri ed il coro delle monache della chiesa di Santa Giulia decorato con affreschi di Floriano Ferramola e Paolo da Caylina.
Nel Medioevo il centro civile e religioso della città si sposta dal Foro a quella che allora era la piazza del mercato (ora piazza Paolo VI), dove sorsero il Broletto, sede del Comune, e il Duomo Vecchio (fra i quali oggi spicca l’imponente facciata settecentesca del Duomo Nuovo).

Più volte ampliato e rimaneggiato, nel suo perimetro sono inglobate varie costruzioni fra le quali la quattrocentesca chiesa di Sant’Agostino, di cui si può vedere la facciata in cotto nell’omonimo vicolo.

Il Duomo Vecchio o Rotonda, è una delle poche chiese romaniche a pianta circolare d’Italia: la sua insolita forma si rifà probabilmente a quella del Sacro Sepolcro di Gerusalemme. Costruito alla fine del XI sec., ha al suo interno un grande vano centrale di 19 metri di diametro circondato da un deambulatorio. Fra i capolavori che vi sono conservati l’Arca di Berardo Maggi (vescovo di Brescia da 1298 al 1308, riuscì a far cessare le lotte fra le fazioni guelfe e ghibelline della città) in marmo rosso di Verona, dipinti di Moretto, Romanino ed altri autori di scuola bresciana del ‘500, gli stalli lignei cinquecenteschi del coro. Prezioso è il Tesoro delle Sante Croci (esposto in rare occasioni nel Duomo Nuovo) comprendente capolavori di oreficeria sacra fra cui la Stauroteca dell’XI sec., il Reliquario della Santa Croce del XV sec. e la Croce del Campo della fine dell’XI sec., che veniva issata sul Carroccio.

Foto: Andrew Nash

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