Dal Neoclassicismo al Novecento

Con l’Ottocento la città cambia aspetto, le mura perdono il loro ruolo difensivo e vengono via via smantellate, si avviano gli scavi che porteranno alla scoperta del Tempio Capitolino.

Il Mercato dei Grani,
in piazzale Arnaldo, è una delle costruzioni più significative di questo periodo. Qui si commerciavano i cereali: il porticato, in candida pietra, rispecchia il gusto neoclassico del tempo ed è rialzato per permettere il carico dei carri. All’Ottocento risalgono molti palazzi che ancor oggi fanno da quinta alle vie del centro cittadino. Fra gli altri, ricordiamo Casa Chiappa in piazza Paolo VI, un rigoroso esempio di palazzo neoclassico, Palazzo Tosio, oggi sede dell’Ateneo (Accademia bresciana di Scienze, lettere ed arti), nella via omonima progettato dal più famoso architetto del periodo, Rodolfo Vantini (al quale si deve fra l’altro anche il cimitero monumentale della città), l’edificio del Conservatorio in corso Magenta.

Il Liberty
Non molti gli edifici liberty di Brescia, ma alcuni rivestono un certo interesse. Lo stile liberty in città conobbe un momento di particolare risonanza con l’Esposizione Bresciana del 1904. Arnaldo Trebeschi ed Egidio Dabbeni furono i due architetti che meglio seppero interpretarlo. Dove ritrovare “Brescia liberty?” Qualche indicazione: Casa Migliorati in via Trento 3 e Palazzo Pisa in corso Magenta 29.

Piazza della Vittoria
Progettata da Marcello Piacentini, l’architetto del regime fascista, la piazza fu costruita abbattendo gran parte del quartiere medievale cittadino. Inaugurata nel 1932, rispecchia lo stile monumentale e neoclassico del suo ideatore. Chiusa sul fondo dall’imponente Palazzo delle Poste rivestito in travertino, è dominata da un torrione di 60 mt., di fronte al quale si trova il Quadriportico con la Torre della Rivoluzione. Qui ogni anno si radunano prima della partenza le vetture partecipanti alla Mille Miglia storica, famosa gara di automobili.

Foto: Marco Assini

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